Santa Lucia luntana
Gilda mignonette - la Regina degli emigranti

CopertinaSantaLucia
Tratto da una storia vera, quella di GILDA MIGNONETTE un'artista famosissima, ma anche una donna con una grande personalità e un carattere molto forte.
Un racconto romanzato da inquadrare in un determinato periodo storico, quello a cavallo fra le due guerre, con le città in piena espansione e i cittadini sempre più numerosi che cercavano il divertimento nei teatri, nei ritrovi, nei caffè chantant.
La storia si svolge, da una parte, in una Napoli, sempre più capitale del sud, con le sue pantagrueliche feste che duravano settimane, come: la Piedigrotta. Feste fatte solo per presentare le canzoni di autori famosi come: L. Bovio, E. Murolo, G. Pisani, G. Cioffi, A. Califano, A. Gill, E.A. Mario, Donizetti, e case editrici sempre pronte ad accaparrarsi i migliori interpreti. E ancora, l'infinita lotta, fatta di gelosie, fra i cantanti che frequentavano la galleria Umberto, epicentro delle nuove idee, e ritrovo di tutti i gli artisti, gli autori e gli editori in voga.
Dall'altra parte, un America di inizio secolo, con le proprie leggi proibizionistiche, la mafia, composta da potenti personaggi come: Al Capone, Lucky Luciano, Ignazio Dragna (il quale, pare sia il mafioso che ha maggiormente ispirato il personaggio di Vito Corleone nel romanzo di Mario Puzo e sceneggiato nell'omonimo film Il padrino). Tutti personaggi che vedevano nelle stelle nascenti italo/americane della musica, l'occasione giusta per il riciclaggio di denaro sporco da prendere al volo, là dove masse enormi di fans, si muovevano per assistere agli shows dei propri beniamini.
Poi, l’avvento della seconda guerra mondiale e la difficoltà degli stessi artisti di vivere da patriota in un paese ostile che chiedeva a tutti i propri abitanti, contributi per costruire materiale bellico.
Il rifiuto di alcuni di essi (ed in primo luogo proprio quello di Gilda Mignonette, che in quel periodo andava per la maggiora), di contribuire con una tassazione sugli spettacoli, a far bombardare il proprio paese. Le ripicche da parte dell’F.B. I, i pedinamenti, le censure e così via.
Infine il sospirato ritorno della Regina degli emigranti nella sua città natale, la tragica fine sul transatlantico che la riportava in patria e il desiderio di poter guardare, anche se dal mare per l'ultima volta la sua amata Napoli.

Il libro non vuole essere un saggio sulla vita della grande artista scomparsa prematuramente (ce ne sono tanti in giro e tutti di ottima fattura), ma un romanzo con personaggi realmente esistiti ed eventi basati su storie e avvenimenti realmente accaduti. Tutto materiale che ho cercato e trovato in emeroteca oppure ricavato da interviste effettuate a persone che hanno effettivamente vissuto quei momenti.

Peppe Licciardi


prefazione di gianni cesarini

Peppe Licciardi è musicista di valore giustamente noto, fratello di Consiglia, cantante di solida preparazione, ampia cultura e musicalità di prim’ordine. Non è scrittore di professione, non è biografo né saggista: non scrive per sfoggiare erudizione o per fini commercial; scrive con mente e orecchio di musicista quindi con ritmo, armonia e melodia; scrive per testimoniare, raccontare, emozionare con uno stile fantasioso, altamente comunicativo. Ha già pubblicato “Da Vico Paradiso al paradiso e ritorno” Storia di Peppe e Consiglia Licciardi, fratelli in musica nel ventre di Napoli: libro di carattere autobiografico che si rivela soprattutto un atto d’amore verso sua sorella Consiglia.
Atto d’amore è anche questo suo SANTA LUCIA LUNTANA, LA REGINA DEGLI EMIGRANTI: racconto romanzato dell’ultimo viaggio della mitica Gilda Mignonette. Cantante portentosa che qualcuno ha paragonato alle grandi dive del blues Bessie Smith e Billie Holiday, un avvicinamento dovuto alla similitudine di un cantare fortemente drammatico e ancor più per la dedizione eccessiva all’alcol comune alle tre artiste: la Smith perderà la vita in un incidente automobilistico però la Billie sarà stroncata dalla cirrosi epatica, la malattia che tolse la vita anche alla Mignonette.
 Il racconto è imperniato sul viaggio definitivo di ritorno a Napoli, sul lussuoso transatlantico Homeland, della famiglia Acierno: oltre a Gilda e a suo marito Frank, tornavano in patria anche Oscar fratello di Gilda, e sua moglie Silvia Cocuzzolo che in tutti quegli anni avevano vissuto con lei in America e avevano partecipato come attori a quasi tutte le sue rappresentazioni teatrali. E non poteva mancare Esterina, l’interprete, la segretaria, la dama di compagnia, la governante, la domestica ma anche e soprattutto l’amica che ritroveremo spesso in questo racconto.  Peppe Licciardi é molto abile nel descrivere gli ambienti e inventare dialoghi che appaiono veritieri a supporto di storie reali.
Il viaggio è drammatico, Gilda sopporta con dignità la sofferenza dovuta a un fegato ormai distrutto e desiderando ardentemente di poter vedere Napoli per l’ultima volta. E durante il viaggio emergono ricordi. Vicende newyorchesi e vicende napoletane in un racconto avvincente. Nata sotto il segno dello scorpione, Gilda era donna dal carattere forte, risoluto, impavido. Prese posizione a favore dei due anarchici Sacco e Vanzetti e s’inimicò la FBI, che le proibì d’incidere dischi dal 1941 al 1948, perché cantava canzoni considerate sovversive. E della Napoli tra le due guerra ci riporta alla Piedigrotta del 1927, all’incontro di Gilda con Libero Bovio, al patriottismo della cantante fatto anche di scelte e prese di posizioni più che discutibili, un capitolo sul futurismo, un ricordo della temuta collega Lina Resal e infine la morte dell’artista quando mancava poco all’’arrivo al porto di Napoli. Dal diario di bordo della Homeland; oggi 8 giugno 1953 a dodici ore di distanza dal porto di Napoli si è spenta una stella del firmamento della canzone napoletana: Gilda Mignonette.
Santa Lucia Luntana è un libro molto ben fatto che si fa leggere tutto d’un fiato e ricco di particolari inediti, o poco noti, di grande interesse. Un libro benvenuto in una città che spesso dimentica i suoi figli illustri come non succede in America. Dopo la morte di Gilda, suo marito Frank ritornò a New York e si risposò con una certa Anny. Quest'ultima ebbe cura di tutti i ricordi della Mignonette e ogni anno allestiva una mostra con i suoi meravigliosi vestiti di scena, le foto degli spettacoli, i gioielli. Gilda in America non è stata dimenticata: vengono organizzati spettacoli e programmi radiofonici in suo onore e un noto ristorante di Little-Italy ha inserito nel suo menù il "filetto” alla Gilda Mignonette. A Napoli niente di tutto ciò e quindi un grazie di cuore a Peppe Licciardi che ci riporta a quei tempi mitici e a una cantante e donna straordinaria. Un’artista che seppe cantare il dramma dell’emigrazione con passione, pathos, accenti forti, taglienti, una vocalità magnetica, struggente, altamente commovente. La sua interpretazione de ‘A cartulina ‘e Napule resta un capolavoro assoluto ed è forse la canzone emblema per i napoletani e altre genti del Sud costretti dalla povertà a cercare lavoro e fortuna altrove.

RECENSIONE: MIGNONETTE UNA CARTOLINA DALLA ROTTA PER SANTA LUCIA DI FEDERICO VACALEBRE


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